La relazione tra industria nazionale e mercato globale soffre di una mancanza di approccio sistemico, omogeneo e continuativo circa le politiche nazionali in tema di valorizzazione delle nostre eccellenze italiane. I nodi da sciogliere e chiarire all’interno di un dialogo intranazionale tra i diversi soggetti coinvolti nel settore industriale sono molteplici. Questi spaziano dalla difficoltà delle PMI a scalare sul piano della produzione fino all’alto costo dei percorsi di innovazione di cui avrebbero bisogno, passando per la ormai evidente carenza di un efficace sistema a rete tra Grandi Industrie, Piccole e Medie Imprese e il mondo della Ricerca Scientifica.
Un ulteriore focus va portato infine sulla scarsa inclinazione alla differenziazione del prodotto/servizio da parte di quasi tutte le aziende italiane. Questi e altri sono i limiti dell’accelerazione produttiva delle imprese italiane e, tanto più queste ultime sono medio-piccole, tanto più tali limiti divengono dei reali blocchi alla loro permanenza sui mercati internazionali. Partendo da tale assunto, dobbiamo chiederci come cambiare questa tendenza e quale vorremmo che fosse il futuro ruolo dell’Italia nel panorama industriale internazionale dei prossimi 30 anni. E’ necessario immaginare un nuovo paradigma che generi delle nuove forze favorevoli alla valorizzazione delle eccellenze italiane, contribuendo così al processo di accelerazione economica del nostro Paese, industrializzato, altamente creativo e da sempre orientato all’avanguardia tecnologica.